Osteopatia

Cos’è l’Osteopatia?

L’osteopatia (dal greco “osteon” = struttura e dall’inglese “path” = percorso-via) è una medicina manuale di diagnosi osteopatica e trattamento finalizzato a far ripercorrere la via verso la fisiologia a tutto l’organismo, la struttura, o ad una parte di esso qualora l’avessero perduta. Basata sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, ect..) considera il sintomo un campanello di allarme e mira all’individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso,  utilizza manipolazioni e manovre specifiche per prevenire, valutare e trattare i disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, colonna vertebrale e osso sacro mediante il sistema delle meningi) e viscerale (azioni sulla mobilità reciproca di organi e visceri e sul loro controllo neurologico).

L’Osteopatia è una disciplina complementare alla medicina tradizionale che usa l’approccio olistico per valutare il proprio paziente, ovvero considera l’individuo nella sua globalità. Nell’osteopatia viscerale l’operatore utilizza la relazione anatomo-funzionale che esiste tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica per individuare l’eziologia del problema. Questo spiega come un’alterazione della colonna vertebrale, possa influenzare uno o più visceri e viceversa. Ad esempio lombalgie ricorrenti possono essere legate all’infiammazione del colon o a coliti, oppure ancora le cervicalgie possono essere dovute all’esofago o all’ernia iatale. Per individuare tali relazioni ci si deve rapportare con il sistema nervoso vegetativo, con il sistema nervoso periferico e con l’embriologia.

Gli organi interni li possiamo rappresentare come dei salami appesi sotto al diaframma. Il muscolo diaframmatico se libero di muoversi stimolerà adeguatamente la motilità dei visceri e quindi la loro funzione sarà mantenuta. Se viceversa il diaframma a causa di restrizioni aderenziali o per disfunzioni strutturali è ipomobile, influenzerà negativamente la dinamica dei visceri provocando sintomi sia a livello dell’organo che a livello delle sue relazioni osteo-artro-neuro-muscolari.

INDICAZIONI

  • Ernia iatale;
  • Reflusso gastro esofageo;
  • Gastrite;
  • Lombalgie da ptosi renale;
  • Ptosi della vescica;
  • Drenaggio epatico;
  • Incontinenza;
  • Difficoltà della deglutizione;
  • Problemi digestivi;
  • Stitichezza;
  • Colecistite;
  • Cicatrici;
  • Aderenze.

Il dolore nella zona del coccige è chiamato “coccigodinia”, da imputare principalmente a traumi diretti per cadute sul fondo schiena. Il sintomo si esacerba su sedute rigide o per sollecitazioni meccaniche come i salti. Nella coccigodinia è utile ripristinare la meccanica articolare attraverso il trattamento intrarettale al fine di evitare eventuali alterazioni funzionali degli organi di riferimento neurovegetativo. Inoltre, non va sottovalutato il possibile interessamento del canale durale che può trasmettersi su altre strutture della dura madre fino a coinvolgere le membrane intracraniche. La tecnica va ripetuta 2/3 volte, non è dolorosa e ha ottimi risultati.

INDICAZIONI

  • Stipsi intestinale;
  • Turbe del ciclo mestruale;
  • Incontinenza funzionale;
  • eiaculazione precoce;
  • Vertigini;
  • Sindrome del grande gluteo;
  • Sindrome del piriforme.

La posizione durante le ultime settimane della gestazione, il travaglio e il parto possono produrre sul neonato delle disfunzioni osteopatiche responsabili delle problematiche più comuni in età neonatale. Tra le zone più sollecitate, quella da cui fuoriescono dalla scatola cranica i nervi che comandano la lingua, il nervo vago e l’accessorio del vago e l’articolazione tra occipite e sfenoide. Tali disfunzioni, correggibili con tecniche manuali non invasive entro il terzo anno di vita, possono evitare il possibile strutturarsi di patologie future nel bambino e nell’adulto. Prevenire è senza dubbio meglio che curare. Dall’infanzia, all’età evolutiva e fino all’adolescenza le tecniche osteopatiche funzionali, fasciali e a energia muscolare predispongono il sistema tonico posturale a strutturarsi in modo armonico per favorire una corretta postura prevenendo o curando disallineamenti articolari.

INDICAZIONI

  • Singhiozzo, reflusso gastro-esofageo, rigurgiti e vomito a getto, coliche, stitichezza;
  • Disturbi del sonno;
  • Torcicollo congenito;
  • Stiramento del plesso brachiale;
  • Disturbi della suzione/ deglutizione;
  • Sinusiti, otiti, rinofaringiti, raffreddori frequenti, asma;
  • Plagiocefalia (deformità del cranio del neonato);
  • Prognazia/retrognazia;
  • Piede torto congenito, piede piatto/cavo;
  • Ginocchio valgo/varo;
  • Scoliosi, dorso curvo;
  • Emicrania, cefalea miotensiva/vasomotoria.

Si occupa delle problematiche disfunzionali dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) coadiuvando l’azione del medico odontoiatra e ortodonzista.

Oltre al trauma diretto, a determinare la disfunzione può essere:

  • Un problema CRANIALE, che porta ad una modificazione dei temporali e quindi dei condili e quindi della mandibola. Flessione, estensione, torsione, side bending rotation, strain verticali o laterali porteranno verso un atteggiamento di prognatismo, retrognazia, morso incrociato, cioè a delle malocclusioni, con ripercussioni sulla postura;
  • Uno SPASMO MUSCOLARE dei muscoli che muovono l’ATM potrà determinare diminuzione dell’apertura della bocca, usura e interessamento del menisco fino alla lussazione (scroscio, blocco mandibolare) o ancora cefalee o acufeni;
  • La TENSIONE di LEGAMENTI e FASCE legate all’ATM possono creare problemi all’ATM stessa, ma considerando il corpo nella sua globalità, può innescare o essere punto di arrivo di una catena lesionale ascendente o discendente (alterazione della postura: arti inferiori, bacino e colonna).

INDICAZIONI

  • Dolore locale (a volte confuso con dolore all’orecchio);
  • Malocclusione (seconda/terza classe dentaria, morso incrociato, morso profondo, etc.);
  • Click meniscali e blocchi articolari dell’ATM;
  • Acufeni;
  • Cefalee;
  • Bruxismo (digrignamento notturno) e serraggio;
  • Preparazione all’uso del byte;
  • Alterazioni posturali riconducibili alla disfunzione mandibolare.

Il trattamento osteopatico aiuta a migliorare il funzionamento dell’apparato ginecologico attraverso un’ottimizzazione della mobilità degli organi genitali, del sistema muscolo scheletrico, delle ossa del bacino, del sistema circolatorio e, di conseguenza, dei relativi ormoni.

L’osteopatia si basa sul principio per cui il movimento è vita. In campo ginecologico tale principio ha l’obiettivo di migliorare la funzionalità dell’apparato ginecologico attraverso trattamenti di decongestionamento tessutale che mirino:

  • Al ripristino della motilità dell’utero, delle ovaie e delle tube liberandoli da aderenze quali conseguenze di Eventi cicatriziali, traumatici e da infezioni;
  • Al ripristino dell’omeostasi del sistema legamentoso sospensorio;
  • Alla riduzione della compressione sugli organi genitali legate alle ptosi viscerali (vescica, colon…);
  • Al rispristino della meccanica articolatoria del bacino.

Andrew Still affermava che la restrizione della mobilità degli organi determina la diminuzione del flusso dei liquidi oltre al sangue, anche della linfa, causando quindi degli squilibri all’interno dell’organismo. Considerando che i problemi ginecologici sono prevalentemente di tipo ormonale è importante che l’atto manipolativo osteopatico sia rivolto anche all’apparato circolatorio affinché ci sia il regolare trasporto degli ormoni prodotti dall’ipofisi verso l’apparato ginecologico.

L’apparato ginecologico è innervato dal Sistema Neuro Vegetativo e dal Sistema Nervo Periferico sia a livello lombare che sacrale, quindi se abbiamo una ipomobilità vertebrale avremo pure una ridotta funzionalità. Infine, l’apparato riproduttivo è collegato allo scheletro tramite legamenti e fasce. Di conseguenza, è facile capire come delle disfunzioni all’osso sacro, al bacino e alla colonna lombare, possano incidere sul buon funzionamento di utero e ovaie.

INDICAZIONI

  • Gonalgia pre-puberale;
  • Irregolarità del ciclo mestruale;
  • Dolori mestruali;
  • Vulvodinie o dolori durante i rapporti sessuali;
  • Infertilità;
  • Preparazione al parto;
  • Sciatalgia del 4°/5° mese;
  • Incontinenza urinaria post gravidanza;
  • Ptosi viscerale post gravidanza;
  • Aderenze post cesareo;
  • Depressione post-partum.

La gravidanza non è uno stato patologico, ma certamente l’organismo della donna va incontro a importanti modificazioni della fisiologia che possono portare a dei disturbi:

  • Rischio di trombosi venosa profonda in donne predisposte: Il sangue aumenta la coagulabilità oltre che il suo volume e la sua composizione;
  • Ritenzione idrica e a rallentamento dello svuotamento gastrointestinale: Il progesterone che è l’ormone predominante in gravidanza ne è la causa; rilassa inoltre la muscolatura liscia;
  • Lombalgia e lombosciatalgia: l’utero, che ha dimensioni di circa un pugno con diametro longitudinale di 6/7 cm. per 60 gr. di peso, a fine gravidanza è lungo 35 cm. per 1,5 kg. Insieme all’aumento di peso corporeo modificherà la statica e la dinamica di bacino e colonna.. Per la produzione dell’ormone relaxina ci sarà un rilasciamento degli elementi molli della cintura pelvica, l’osso sacro assumerà un atteggiamento più orizzontale e il bacino sarà più antiverso con conseguente iperlordosi lombare alta e cifotizzazione dorsale e lordosi cervicale in avanti;
  • Stress del pavimento pelvico: per l’ aumento di volume interno e della pressione addominale.

Andrew Still affermava che la restrizione della mobilità degli organi determina la diminuzione del flusso dei liquidi oltre al sangue, anche della linfa, causando quindi degli squilibri all’interno dell’organismo. Considerando che i problemi ginecologici sono prevalentemente di tipo ormonale è importante che l’atto manipolativo osteopatico sia rivolto anche all’apparato circolatorio affinché ci sia il regolare trasporto degli ormoni prodotti dall’ipofisi verso l’apparato ginecologico.

L’apparato ginecologico è innervato dal Sistema Neuro Vegetativo e dal Sistema Nervo Periferico sia a livello lombare che sacrale, quindi se abbiamo una ipomobilità vertebrale avremo pure una ridotta funzionalità. Infine, l’apparato riproduttivo è collegato allo scheletro tramite legamenti e fasce. Di conseguenza, è facile capire come delle disfunzioni all’osso sacro, al bacino e alla colonna lombare, possano incidere sul buon funzionamento di utero e ovaie.

INDICAZIONI

Durante la gravidanza:

  • Reflusso gastro-esofageo;
  • Ritenzione idrica;
  • Lombosciatalgia;
  • Facilitare, qualora non sia avvenuta, la rotazione del feto/ diminuzione tensioni uterine anche in caso di presentazione normale.

Nel post gravidanza:

  • Prevenire il prolasso uro-vaginale (entro il 5° mese);
  • Trattamento cicatrice  in caso di cesareo;
  • Riequilibrio del bacino (sacro e sinfisi pubica);
  • Regolazione del sistema cranio-sacrale.

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