Focus: Vertigini, Cefalee, Sinusiti, Click ATM, Voce e Laringe

I disturbi dell’equilibrio e le vertigini sono patologie sempre più frequenti nella popolazione, colpiscono prevalentemente donne e anziani e possono essere invalidanti e debilitanti.

Un corretto approccio diagnostico differenziale e una corretta riabilitazione vestibolare personalizzata hanno lo scopo di migliorare la qualità di vita e favorire l’autonomia dei pazienti.

OBIETTIVI

Valutazione del paziente:

  • 10 passi per la classificazione del paziente vertiginoso

Programma riabilitativo:

  • Approccio alle varie patologie e scelta personalizzata: esercizi differenti per differenti patologie
  • Riabilitazione della vertigine cervicale
  • Riabilitazione della Malattia di Meniere
  • Riabilitazione della neuronite vestibolare
  • Riabilitazione nelle vertigini parossistiche posizionali recidivanti (otoliti)
  • Riabilitazione Vestibolare

Il dolore comunemente definito come “mal di testa” in realtà racchiude una serie di differenti quadri clinici, con caratteristiche e strategie terapeutiche differenti tra loro.

Numerose evidenze ci mostrano che il trattamento fisioterapico e osteopatico è utile nell’affiancare, e talvolta nel ridurre o sostituire, la terapia medico farmacologica nei quadri di emicrania, di cefaleatensiva (o muscolo tensiva) e di cefalea cervicogenica.

Molto importante a riguardo è l’esecuzione di un’appropriata valutazione funzionale del rachide cervicale e dell’articolazione temporo-mandibolare.

Quando l’operatore individua la tipologia del mal di testa propone al paziente il piano terapeutico più adatto al fine di ridurre o risolvere i sintomi.

LE TECNICHE UTILIZZATE

  • Tecniche sui tessuti molli: mio-fasciali craniche e cervico-dorsali; identificazione e trattamento dei principali trigger points miofasciali;
  • Tecniche dirette di mobilizzazione del rachide cervicale e dorsale e dell’ATM;
  • Tecniche indirette di mobilizzazione del rachide cervicale e dell’ATM;
  • Tecniche di manipolazione del rachide cervico-dorsale;
  • Tecniche di drenaggio dei seni vascolari del cranio;
  • Tecniche di normalizzazione della dura madre (falce, tentorio e base occipite).

La sinusite è una infiammazione della mucosa di rivestimento dei seni craniofacciali, di cui le più frequenti sono quelle frontali, mascellari ed etmoidali. La forma più frequente in assoluto è la sinusite frontale, causata da un’occlusione del canale naso-frontale. In questa condizione i germi possono risalire il condotto e localizzarsi alla mucosa provocando flogosi. La cefalea, spesso violenta, associata alla sinusite, la febbre, l’ostruzione nasale, il malessere generale la possono far confondere con l’influenza. La terapia si fonda prevalentemente su decongestionanti ed aerosol.

L’intervento dell’osteopata comporta un diverso approccio terapeutico, al fine di migliorare il drenaggio dei seni tramite il trattamento delle ossa craniche.
In particolare, il trattamento valuta in primis la cinetica delle ossa della linea centrale del cranio e il collegamento con la sfera ORL, a seguire, trovata la disfunzione, si passa alla normalizzazione dell’alterazione.

Il compito dell’osteopata è quindi quello di ristabilire un corretto equilibrio tra le membrane di tensione reciproca e le ossa craniche, al fine di favorire una corretta circolazione sanguigna e linfatica, e di migliorare il drenaggio dei seni nasali e paranasali.


Tra i sintomi più frequenti di una disfunzione temporo-mandibolare si annovera senza dubbio il click mandibolare. Il sintomo si presenta quando viene meno la congruità articolare dell’articolazione ATM ovvero, il condilo mandibolare, nel suo movimento fisiologico di rotazione e traslazione anteriore posteriore, perde il suo stretto rapporto con il menisco mandibolare.

Si tratta di un disturbo che non si ha dalla nascita, ma che può comparire nel tempo a causa di diversi fattori. Tra questi:

  • traumi (testa, mandibola, cervicale);
  • malaocclusione (ovvero un’errata chiusura dei denti delle due arcate);
  • problematiche odontoiatriche (come un mal posizionamento di protesi o assenza di denti);
  • digrignamento notturno dei denti (bruxismo);
  • lussazione della mandibola;
  • artrosi dell’ATM.

IL TRATTAMENTO OMEOPATICO

Grazie alla palpazione e a particolari manovre correttive, l’osteopata è in grado di inquadrare le esigenze del paziente e creare il programma terapeutico più adatto.

Quando un occipite non ha più una buona mobilità, tutto ciò che si articola avrà difficoltà di movimento, in primis la mandibola, che è direttamente articolata con l’occipite. Se la muscolatura lavora asimmetricamente, un lato del viso e della mandibola sarà più ancorato rispetto all’altro che sarà più libero, quindi si creeranno degli scompensi nell’apertura e nella chiusura dei vari movimenti che porteranno a una serie di adattamenti (errati) del corpo”.

Il lavoro si concentrerà maggiormente sulle manipolazioni dirette e indirette della colonna vertebrale, aiutandola laddove presenta una riduzione della mobilità; sul riequilibrio dell’apparato muscolo-scheletrico (in particolare dell’articolazione della masticazione), del sistema cranio-mandibolare e intervenire infine su tutte quelle strutture che, a causa di questo disturbo, sono correlate e risentono in maniera negativa del disagio.


Molti sintomi come dolore alla gola, sensazione di nodo alla gola, perdita ricorrente della voce, mancanza di resistenza vocale, fatica vocale, assenza di voce al risveglio, secchezza della gola, impossibilità nel proiettare la voce, raucedine e voce gracchiante, perdita di gamma vocale e molti altri, possono essere ricondotti a squilibri funzionali/posizionali laringei.

Alcuni di questi disturbi possono presentarsi associati o secondari a patologie organiche a carico delle corde vocali, come avviene ad esempio in caso di noduli cordali, altri invece sono correlati ad over-use/mis-use senza segni di lesioni tissutali, e si tratta di condizioni cui consegue un’elevata tensione muscolare e/o rigidità delle articolazioni con perdita della flessibilità e della corretta funzione/posizione laringea, sia estrinseca che intrinseca, elementi questi responsabili di inflessioni nella voce anche senza che, appunto, un esame videostroboscopico riveli reali lesioni delle corde vocali.

Il trattamento Osteopatico specifico in questo caso si propone di esaminare il vocal tract attraverso la sua peculiare palpazione percettiva, valutandone poi lo stato posizionale/funzionale globale, quello intrinseco e quello in dinamica fonatoria, alla ricerca di quella che è lo schema dis-funzionale in atto nel paziente.

Una volta individuato questo schema, attraverso tecniche osteopatiche specifiche, il professionista osteopata provvede a normalizzare la corretta funzionalità laringea.

Ovviamente l’approccio osteopatico specifico non può esulare dalla valutazione e dal trattamento osteopatico globale del paziente e clinicamente i due approcci dovranno sempre integrarsi, fermo restando che non è pensabile poter agire osteopaticamente in voce senza un approccio diretto e specifico sullo stesso, proprio per la complessità di questo sistema.

Trattamento Osteopatico specifico in ORL e VOCE è utile in casi di:

  • Riniti;
  • Sinusiti;
  • Acufeni ed ipoacusie di origine membranosa o masticatoria;
  • Deglutizione atipica;
  • Disturbi respiratori di natura funzionale dello splancocranio;
  • Laringiti/Faringiti;
  • Abboccamento anteriore delle cartilagini aritenoidi (per trauma o intubazione);
  • Lussazioni di cartilagini aritenoidi;
  • Otiti medie;
  • Bruxismo;
  • Disordini a carico dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM);
  • Riequilibrio lingua e catena linguale / laringe post frenulotomia.

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